Federico da Montefeltro e Gubbio: presentato il catalogo della mostra

federico da montefeltro

Un esaustivo catalogo dal consistente valore scientifico accompagna la mostra “Federico da Montefeltro e Gubbio. Lì è tucto el core nostro e l’anima nostra” attualmente visitabile a Gubbio.

Federico da Montefeltro, il duca illuminato il cui nome, da sempre, è associato alla costruzione dello splendido Palazzo Ducale di Urbino, è il fulcro della mostra, e del catalogo presentato lo scorso 16 settembre, dal titolo “Federico da Montefeltro e Gubbio. Lì è tucto el core nostro e l’anima nostra”.

Gubbio intende rivendicare la paternità di questo eugubino illustre, che nacque nella città di Sant’Ubaldo il 7 giugno del 1422, in occasione del sesto centenario della sua morte, organizzando questa grande mostra dislocata in tre sedi: il Palazzo dei Consoli, il Museo Diocesano e il Palazzo Ducale il cui studiolo, simile a quello nel Palazzo urbinate, fa bella mostra di sé al Metropolitan Museum di New York.

Federico mecenate uomo d’arme, non per niente anche la guerra veniva considerata un’arte, la mostra indaga tutte le sfaccettature del suo gusto e del suo carattere, dall’amore per i libri alle sue capacità militari, dal suo amore per la pittura (per lui produsse molto Giovanni Santi, il padre del più famoso Raffaello che, probabilmente conobbe attraverso il padre il Duca di Urbino quando era ancora bambino).

E poi la passione per l’astronomia e per la musica, come testimoniano i libri e gli oggetti che si scorgono all’interno degli sportelli trompe l’oeil del già citato, celeberrimo studiolo. Anche il figlio Guidobaldo, non certo dello stesso spessore culturale e caratteriale del padre, e con il quale finirà prematuramente la stirpe dei Montefeltro, nacque a Gubbio, cinquanta anni dopo il padre.

La mostra restituisce quindi la complicata, enciclopedica cultura di Federico che viene debitamente approfondita grazie agli apparati testuali presenti nel grande e bellissimo catalogo edito da Silvana Editoriale al quale hanno dato il loro contributo studiosi ed esperti quali Silvia Fiaschi, Università degli Studi di Macerata; Enrico Colle, Museo Stibbert di Firenze; Alessio Monciatti, Università degli Studi del Molise.

La mostra, con biglietto unico per le tre sedi, rimarrà aperta fino al 2 ottobre.

Benedetta Tintillini

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